L'aBIto DA BALLO
Gli Abiti da Ballo sono frutto di un attento studo di stile, materiale, tessuto e contesto. In queste pagine presentiamo una scheda tecnica per poter realizzare un abito ispirato al periodo storico al quale la Società di Danza fa riferimento per la realizzazione dei bozzetti e degli Abiti da Ballo.

La Dama al Ballo
Il periodo Romantico-Borghese (1836-1855) ha visto raggiungere un’indiscutibile armonia di stile, ed è proprio a questo periodo storico che ci ispiriamo per la realizzazione degli Abiti da Ballo, il “Corriere delle Dame” del 1844 definisce questo periodo come la “poesia della moda”.

Il Corsetto
La parte superiore dell’abito è caratterizzata dal Corsetto che per la sera è di forma elegante ed ha la punta molto pronunciata. La sua confezione richiede stecche per rinforzo e cordoni per l’allacciatura sul retro. La scollatura è dolcemente a forma di cuore, non deve oltrepassare la curvatura delle spalle e non deve lasciar vedere la schiena. All’attaccatura delle braccia ci sono due piccole maniche a sbuffo, che nascondono le ascelle da qualsiasi movimento. La decorazione della parte superiore può essere caratterizzata da pieghe, pizzi, nastri o frange.
Tessuti: taffetà, seta, organza opachi (mai lucidi)
La Gonna
La parte inferiore dell’abito da ballo è caratterizzata da una ampia gonna a pieghe all’altezza della vita, che si allarga dolcemente sino al fondo. Può essere realizzata con una serie di balze, oppure arricchita di pizzi, organze o taffetà. Può essere formata da un solo strato oppure svilupparsi da più gonne sovrapposte, a volte aperte sul davanti detto “a sipario”. La Gonna non deve toccare il pavimento, anzi di buona norma sarebbe avere una libertà da 3 a 5 per evitare che la stessa tocchi il suolo durante la danza.
Tessuti: taffetà, seta, organza opachi (mai lucidi)
La Sottana
La sottana deve essere proporzionata deve essere proporzionata all’altezza della persona che la indosserà e la sua lunghezza deve lasciar intravvedere la punta della scarpa da ballo. La stoffa è mollemente arricciata e disposta a larghe pieghe sfatte, che si dilatano sull’orlo.
Tessuto: cotone
La Sottogonna
Per rendere ampie le gonne si usa la sottogonna in crinolino, stoffa rigida. Solo negli anni ’60 si userà la gabbia di stecche.
Tessuto: crinolino
I Gioielli
Le riviste di moda consigliano gioielli piccoli e montati sobriamente. Gli orecchini possono essere a bottone, rotondi oppure leggermente più lunghi ma leggeri. Sono raccomandate come ornamento di buon genere anche le perle. Non sono passati di moda i Cammei; qui la moda li richiede grandi, ma spesso si preferisce il ritratto in miniatura di una persona cara che, montato a spilla, ferma la trina sul davanti del corsetto.
I colori degli abiti
I colori degli abiti non devono essere vivaci che “rischiano di colpire disgustosamente l’occhio dell’osservatore”, sono da prediligere i colori tenui ed i colori scuri che vanno dal blu, all’amaranto, dal verde al bordeaux. Il Bianco era riservato alle signorine giovani e nubili, il Nero al lutto (non danzanti), ed il rosso vivace non era ben visto…
